venerdì, 11 Ottobre 2024
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Liste d’attesa, decreti attuativi ancora al palo. Protestano le associazioni

Per almeno tre decreti attuativi del Decreto legge sulle liste di attesa è scaduto il termine entro cui emanare i decreti attuativi, senza i quali la norma resta inapplicata. Salutequità propone la nomina di un Commissario straordinario Liste d’attesa

Il 30 settembre è trascorso senza che nulla si sia mosso sul fronte delle liste di attesa, nonostante siano trascorsi i 180 giorni di tempo prescritti nella normativa per i decreti attuativi. L’assenza dei decreti è stata messa in evidenza da numerose associazioni che hanno evidenziato l’urgenza di procedere per rendere operativa la normativa. Liste d’attesa

Gimbe: ֿ«Troppi decreti attuativi, perplessità sui tempi attuazione delle misure»

«I termini sono già scaduti – precisa il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta ad Ansa -. Un numero così elevato di decreti attuativi, oltre ad essere in contrasto con il carattere di urgenza del provvedimento, solleva molte perplessità sui tempi di attuazione delle misure. La storia insegna infatti tra valutazioni tecniche, attriti politici e passaggi tra Camere e ministeri, dei decreti attuativi si perdono spesso le tracce, rendendo impossibile l’applicazione delle misure previste». 

Salutequità: «Si nomini Commissario straordinario per le liste di attesa»

Tonino Aceti, presidente di Salutequità, chiede la nomina di un Commissario straordinario per l’emergenza liste di attesa. Il calcolo del rispetto delle tempistiche è stato effettuato considerando i 30 e 60 giorni previsti dalla norma per i decreti attuativi a partire dall’1 agosto 2024, giorno di entrata in vigore della legge. Ad oggi, spiega, «all’appello mancano 3 decreti attuativi: quello relativo alla piattaforma nazionale, al Modello nazionale di classificazione e stratificazione della popolazione (Mcs) ed al piano d’azione finalizzato al rafforzamento della capacità di erogazione dei servizi sanitari e all’incremento dell’utilizzo dei servizi sanitari e sociosanitari sul territorio delle Regioni destinatarie del Programma nazionale Equità (riduzione delle disuguaglianze)». 

«I ritardi nell’adozione dei provvedimenti attuativi della legge sulle liste di attesa – continua Aceti – se da una parte risultano inspiegabili visti i requisiti di necessità ed urgenza che erano alla base del primo decreto legge adottato dal governo sul tema, dall’altra vanno anche nella direzione opposta alla realtà vissuta tutti i giorni dai cittadini che vedono diventare sempre più un miraggio la prenotazione della propria prestazione sanitarie entro i tempi massimi di attesa previsti dalle norme. Se questi ritardi aumenteranno, credo sia utile iniziare a pensare seriamente alla nomina di un Commissario straordinario per l’emergenza liste di attesa, perché sul diritto alla salute i ritardi non possono essere ammessi».

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